Liquore all’assenzio fatto in casa: la fata verde.

by Uomo di casa

L’assenzio è come una poesia, favorisce l’amore” così ebbe a dire Oscar Wilde, ma cos’è veramente l’assenzio, o meglio, il liquore all’assenzio? Iniziamo dall’inizio senza scendere in troppi particolari. La ricetta di questa bevanda nasce in circostanze misteriose (in quanto non si sa a chi attribuirne la ricetta con certezza) intorno al 1700 ma arriva veramente alla ribalta nel 1830. Era infatti la bevanda preferita di molti artisti tra cui: Charles Baudelaire, Arthur Rimbaud, Manet, Van Gogh e molti altri, che l’anno portata alla ribalta e gli hanno dato diversi nomi tra cui: la fata verde o il pericolo verde.

Ora veniamo a noi, il nome di questa bevanda deriva dalla presenza di un particolare tipo di artemisia: l’artemisia absintium nota fin dall’antichità per il suo gusto amaro e chiamata comunemente Assenzio. 

In questo articolo troverete 2 ricette per produrre l’assenzio in casa. La prima e la più facile ma è anche la meno precisa perché si basa sulla macerazione dell’artemisia mentre il liquore commerciale, e quello che bevevano i poeti maledetti, è un distillato. La seconda si basa su un processo che si chiama autodistillazione di cui ho parlato nel mio articolo Distillare senza alambicco è possibile? ed è quella che più si avvicina al gusto originale dell’assenzio distillato. Ora dovrete solo provarle.

 

Assenzio. La fata verde

 

Ecco subito gli ingredienti:

  • 8 gr Assenzio (artemisia absintium)
  • 25 gr anice stellato
  • 5 gr anice
  • 5 gr coriandolo
  • 3 gr menta
  • 30 gr finocchio
  • 300 ml alcool
  • 160 gr zucchero bianco
  • 100 ml acqua

Come vi ho anche detto nel video gli ingredienti sono piuttosto comuni, tranne ovviamente l’Assenzio. Dove possiamo trovarlo?

La risposta è molto semplice se si conoscono gli usi dell’artemisia absintium. Ci sono infatti persone che la usano comunemente ma la chiamano semplicemente in un altro modo. Chi sono? Gli arabi provenienti dal Marocco. Durante l’inverno usano fare il the con una pianta che chiamano Shiba che è proprio quello che cerchiamo: la nostra artemisia absintium. Quindi vi basterà andare in una macelleria araba e chiedere se hanno lo shiba, se non ce l’hanno sapranno indicarvi dove trovarlo. Nelle grandi città qui in Italia non dovrebbe essere un problema trovarlo, soprattutto al Nord, ma anche al sud non sarà un grosso problema. Dovrete solo trovare una macelleria araba.

Assenzio...distillato senza alambicco

 

Ecco subito gli ingredienti:

  • 20 gr Assenzio (artemisia absintium)
  • 80 gr Anice
  • 40 gr semi di finocchio
  • 4 gr melissa
  • 4 gr issopo

Qui ci sono ingredienti un pochettino più difficili da trovare, dovrete andare in erboristeria oppure dovrete comprare qualcosina online… vi lascio qualche link qui sotto.

Gradazione alcolica

La gradazione alcolica dell’Assenzio è notoriamente molto elevata, ma in commercio si trovano anche composti con il solito 40% di gradazione alcolica, ma questa bevanda può anche arrivare al 60%. Io ho deciso di farla al 57% e, per regolarmi con le dosi di acqua, zucchero e alcool ho usato il lo strumento automatico presente nella pagina di questo sito: “Calcolo online della gradazione alcolica dei liquori fatti in casa“.

Ovviamente voi potete aumentare la dose di acqua per tagliarla un pochettino di più, dipende anche da come volete degustarla.

Degustazione: 2 modi per degustare l'Assenzio

Nel video vi ho mostrato come degustare l’Assenzio con il metodo flambé, è decisamente il più scenografico ma a me non piace molto. Prima di parlare di metodi di degustazione bisogna parlare del fatto che ci serve il tipico cucchiaino da assenzio, che in pratica non è altro che un cucchiaino bucato. Se volete fare bella impressione con i vostri amici è simpatico averlo… ma non è necessario.

 

Perché ci serve il cucchiaino? Il concetto è che essendo un liquore con note amare ha bisogno di essere zuccherato quindi si appoggia lo zucchero sul cucchiaino e poi bisogna farlo sciogliere. Come? 

Il primo metodo è versare l’assenzio direttamente sullo zucchero e poi dare fuoco allo zucchero, essendo un liquore particolarmente alcolico dovrebbe prendere fuoco, sempre che voi lo facciate con la gradazione alcolica elevata. Molti poi fanno cadere lo zucchero incendiato che si sta sciogliendo per il calore dentro il bicchiere e fanno bruciare tutto per qualche secondo. Il metodo è molto scenografico ma a livello di gusto io preferisco il secondo metodo.

Il secondo metodo consiste nel mettere lo zucchero sul cucchiaino e irrorarlo di acqua ghiacciata che scioglie lo zucchero in questo modo andremo a tagliare la bevanda, raffreddarla e addolcirla. Io ho provato entrambi i modi e preferisco questo.

E se non ho il cucchiaino? Metti lo zucchero dentro e aggiungi acqua fredda… in conclusione però vi dico che se amate i liquori forti potete anche servirlo ghiacciato e berlo liscio, insomma, fate voi.

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